Proviamo ad avere una “visione oltre” rispetto alla situazione attuale causata dalla pandemia. “La parola IMPOSSIBILE non esiste per uno scout, per una Guida” dice B.P.

Il Centro Studi “Agnese Baggio” sta riscoprendo in questo tempo un grande quantità di materiale che avevamo dimenticato, testi AGI sulla specificità del metodo, canzonieri “solo nostri” che pochi cantano ancora, lezionari per pregare “scout”, attività di scoperta della natura e approfondimenti metodologici sulle caratteristiche del Guidismo, dove emerge la consapevolezza delle diversità nella persona/donna e nella persona/uomo.
Lo studio di queste peculiarità era all’epoca della fusione molto vivo e diffuso in sociologia e in psicologia, in campo medico e in antropologia.
A motivo di queste “diversità” non solo fisiche la proposta educativa non poteva quindi essere unitaria, ma se ne doveva tenere costantemente conto.

Girl Guiding (tradotto in italiano dal C.S. Esperienze e Progetti) scritto da B.P. con Agnese e con Olave, richiama spesso questa attenzione. (Lord R. Baden-Powell, Girl Guiding, Guidismo per Ragazze, ed. Esperienze e Progetti, anno XXXII, gen-febb. 2005)
Oggi, finalmente, tutti siamo consapevoli che abbiamo perso per strada una ricchezza sull’autoformazione di cui abbiamo privato le/i ragazze/i, dimenticando che l’Associazione scout sono loro. “Chiedilo al ragazzo” diceva B.P.
Il Centro Studi, cerca così di recuperare, almeno in parte, la bellezza, il sogno, lo sguardo, la ricerca del Guidismo anche in ambito spirituale.

Al tempo della fusione una Capo AGI disse preoccupata – e mi sembra oggi una profezia – “Bisognerà che qualcuno rallenti la corsa e torni indietro a tirar su l’acqua dal pozzo perché non imputridisca in modo che quando torneranno per dissetarsi trovino ancora l’acqua fresca e pulita da bere”.
Adesso, condizionati dalle necessarie leggi sanitarie di contrasto alla pandemia, forse, possiamo usare questo tempo di attesa approfondendo tematiche che ci faranno essere compagni di strada dei nostri ragazzi/e migliori di prima.

Io vorrei che tu fossi un opera d’arte. Qualcosa che riscalda come il sole, qualcosa che eleva come il suono delle campane, qualcosa che rallegra come il fiore del campo. IO VORREI CHE TU FOSSI UN’OPERA D’ARTE.

(Le Lezard, Guide de France)

Canto: Canto della promessa